sabato 30 gennaio 2010

THE END IS HERE

Colleghe e Colleghi,

Preparatevi al peggio prima di leggere questa comunicazione.
Le sgradevoli notizie sono infine giunte.
Noto che ultimamente la nostra facoltà sta dimostrando una certa ironia nel far sì che gli studenti vengano costantemente presi per i fondelli, come si suol dire.

Ieri sera si è tenuto il caro Consiglio di Facoltà, il primo punto da affrontare era l’approvazione del verbale della scorsa seduta (16 dicembre), nella quale erano state deliberate alcune nuove misure per gli studenti fuori corso e non (in breve: abolizione del salta appello; orali ogni mese per f.c.; prove in itinere obbligatorie; ufficializzazione sessione di laurea di Dicembre).
Come sapete queste misure non sono ancora entrate in vigore, nonostante la dicitura del verbale secondo il quale queste erano “proposte mirate, di intervento nell'immediato”.

 Ebbene, la Prof.ssa Mazzòn ha presentato una rettifica avvalendosi del Regolamento Didattico d’Ateneo, sostenendo che tali integrazioni non potessero essere apportate al Regolamento di Facoltà, in quanto alcune norme vietano le modifiche in corso d’anno.

Il Preside ha appurato la veridicità delle sue affermazioni, così durante un lungo dibattito sono state avanzate varie proposte per arginare il problema dei fuori corso e si è giunti alla triste conclusione di posporre la discussione e conseguentemente di attuare tali modifiche a partire dal prossimo anno accademico (2010/2011).
Abbiamo ribadito con forza la necessità di agire nell’immediatezza, visto che l’emergenza è da far rientrare nei più brevi tempi possibili, o non potremmo nemmeno usufruire dei fondi riservati alle Facoltà meritevoli (è risaputo che più sono i fuori corso, meno saranno le entrate).

Il Preside ha solo potuto invitare i docenti a impegnarsi singolarmente permettendo agli studenti di sostenere l’esame una seconda volta nella stessa sessione e concedendo ai fuori corso quanti più appelli possano garantire nel corso dell’anno. Ha promesso, inoltre, di dare lui stesso il buon esempio.

Credo non sia necessario aggiungere alcun commento.

Dopodiché si è discusso delle Offerte Formative dei corsi di laurea triennali e specialistici, rispettivamente degli A.A. 2010/2013 e 2010/2012.
Eludo tutta la discussione in merito, e passo direttamente a riferirvi la notizia, a mio parere, più sconfortante tra tutte quelle precedentemente divulgate:
Arabo, unica lingua extra-europea che il corso di Lingue e Culture poteva ancora vantare sarà eliminata dal prossimo anno accademico.
Resterà presente solo nella triennale di Comunicazione e momentaneamente nella specialistica di Euroamericane, per consentire agli studenti che vogliano iscriversi di portare avanti la loro lingua di studio. Ovviamente, sarà garantita continuità agli studenti che già l’hanno scelta secondo il piano di studi.
Questa strategica mossa è stata dettata da problemi finanziari, in pratica non ci sono i soldi per far sì che i docenti tengano le lezioni di Arabo per due corsi di laurea.
La nostra proposta provocatoria è stata, dunque, di cambiare denominazione al corso di laurea di “Lingue e Culture Europee ed Extraeuropee”, vista l’assenza di una lingua extraeuropea che caratterizzi il corso, ma è stata cortesemente ignorata.

Dopo le numerose batoste ci sentiamo abbattuti e amareggiati, ci chiediamo quale sia la nostra utilità in Consiglio di Facoltà e nei Consigli di Corso, se qualsiasi cosa diciamo e qualsiasi proposta facciamo viene considerata come una barzelletta o, nei casi peggiori, nemmeno ascoltata.
Ma oramai è una sorta di missione, è per un ideale che ci battiamo, non per i nostri interessi.

Ad ogni modo, per quanto ci impegniamo e per quanto possiamo alzare la voce, essere insistenti e petulanti, non riusciamo a fare abbastanza. Siamo sette, ma siamo pochi, potremmo essere molti di più.
Questa situazione coinvolge tutti, anche se non siete di culture, anche se non siete arabisti, anche se non siete fuori corso, a breve vi renderete conto che le cose peggioreranno per tutti, e sarà troppo tardi per fare qualcosa.
Si cerca di rimandare la caduta della Facoltà, si cerca di rimediare come si può alla mancanza di fondi, si eliminano corsi recuperando risorse per migliorare qualcos’altro, ma sembra che in un modo o nell’altro svantaggino sempre le lingue.
Invece di fare uno sforzo per aiutare effettivamente la Facoltà a risollevarsi, approvando delle norme che possano far diminuire il numero dei fuori corso e permetterci di salire almeno di mezzo scalino nell’esclusiva classifica delle meritevoli, non fanno altro che incamminarsi verso la fine.

Non molleremo, ma dobbiamo sapere che voi siete con noi, che questa volta volete davvero impedire che la nostra Facoltà ci precipiti addosso come un vecchio rudere. Perché noi non bastiamo per sorreggerla.
E’ tempo che ognuno si prenda le proprie responsabilità e smetta di pensare al proprio piccolo mondo, è tempo che ognuno dimostri di esserCI in questa facoltà e di voler lottare per il livello della nostra istruzione, che non può essere mediocre o subordinato a interpretazioni di articoli o a classifiche di viziosità.
La situazione è ora più che mai disastrosa.

Non facciamoci seppellire vivi.

Ma se così desiderate, vi faccio le mie più sentite condoglianze.


Stefania Costanzo

Rappresentante “Studenti di Lingue”

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