venerdì 22 ottobre 2010

RESOCONTO ASSEMBLEA

Care colleghe e cari colleghi,

ecco il resoconto dell’assemblea studentesca tenutasi giovedì 14 ottobre in Aula Magna, presieduta dai rappresentanti degli studenti di lingue:

Resoconto Assemblea Studentesca

14 ottobre 2010

 

Punti all’ordine del giorno:

  • Dimissioni del Preside

  • Situazione generale della Facoltà

  • Mobilitazione e riforma Gelmini

  • Iniziative e proposte

  • Varie, eventuali e domande degli studenti

     

Paolo ha spiegato i motivi per cui il Preside Arcangeli si è dimesso dalla sua carica, la decisione è stata presa in seguito a una serie di contrasti interni per quanto riguarda la protesta contro la nuova riforma universitaria (la famosa legge Gelmini) e l'approvazione dell'Offerta Formativa per il 2010/2011. La linea di provvedimenti suggerita da Arcangeli non era condivisa da tutti in Consiglio di Facoltà, e dopo due votazioni contrarie ha deciso di dimettersi.

Il 26 ottobre il Consiglio di Facoltà eleggerà il nuovo Preside.


 

Mattia ha illustrato la situazione generale in cui si trova la nostra Facoltà: alcuni corsi non partiranno nel primo semestre perchè una decina di ricercatori, che abitualmente teneva quei corsi, ha ritirato la sua disponibilità dal ricoprire l'attività didattica per la quale non sono pagati. La loro azione è pienamente giustificata dalle nuove norme in materia, previste della riforma, che minano il loro lavoro e la possibilità di carriera.


 

In sintesi: i ricercatori non saranno più assunti a tempo indeterminato dopo il superamento di un concorso pubblico, ma avranno un contratto triennale a tempo determinato di collaborazione (rinnovabile una volta per un tot. di 6 anni). Dopo i 6 anni, potrebbero in teoria essere assunti come associati, ma il ministero non stanzia fondi per consentire agli atenei questa possibilità. Per cui dopo 6 anni i ricercatori resteranno disoccupati: le università potranno bandire nuovi posti per nuovi ricercatori precari 3+3 ma non potranno assumere a tempo indeterminato i ricercatori a cui scade il contratto.
Conseguenze:

- le università subiranno una discontinuità nella ricerca;
- le università subiranno una discontinuità nella didattica: attualmente le Facoltà utilizzano ampiamente il contributo dei ricercatori nell’attività didattica (senza che questo sia previsto dal loro ruolo e/o riconosciuto economicamente), e la soppressione del ruolo stabile comporterà danni all'offerta formativa.

Senza contare che questi provvedimenti scoraggeranno perfino i giovani più motivati ad intraprendere le vie della ricerca. Il decreto prevede, inoltre, tagli al diritto allo studio e c'è il rischio di creare ancora più disparità fra “ceti” di studenti, andando contro la logica del vero merito.


 

Insomma, la situazione che si prospetta con la nuova riforma è disastroso.

Attualmente la discussione del ddl alla Camera è slittata di un mese, ma questa notizia non deve ammutolire la protesta, poiché il momento giusto per agire è proprio questo.

Abbiamo aperto una discussione sui metodi di protesta, e i suggerimenti degli studenti presenti sono questi:

- Intervenire al concerto di Sardegna Under30 che si terrà all'Anfiteatro questo sabato. Purtroppo i biglietti sono tutti esauriti, ma molto probabilmente alcuni studenti che saranno dentro porteranno degli striscioni e si faranno vedere (chi di voi ha già acquistato i biglietti ovviamente può unirsi a loro). Alternativamente si potrebbe fare qualcosa anche fuori.

- Chiudere la Facoltà: ovvero piazzarci di fronte ai cancelli, organizzare un sit-in.

- Presentarci fuori dallo stadio in occasione di una partita importante per distribuire volantini e informare le persone presenti su quanto sta accadendo.

- Utilizzare i Flashmob come forma di protesta.

- Manifestazione sotto il Rettorato.

- Attuare un'azione coordinata con le altre Facoltà, i presidi e i ricercatori.


 

L'assemblea si è conclusa con la richiesta di alcuni chiarimenti su corsi e lezioni da parte degli studenti, questi i rilevamenti:

  • a causa del pensionamento della prof.ssa Gabrielli, le lezioni di lett. Spagnola per il corso di Lingue e Culture saranno tenute dalla prof.ssa Marras nel secondo semestre;

  • gli studenti che hanno riportato debiti nel test d'ammissione possono sostenere gli esami regolari prima dell'assolvimento di tali debiti, diversamente da quanto sostenuto da voci di corridoio. L'inizio dei corsi di recupero sarà tempestivamente comunicato attraverso il sito della Facoltà.

  • gli insegnamenti attualmente mancanti saranno molto probabilmente coperti da docenti esterni assunti a contratto e si terranno nel secondo semestre.

  • le sovrapposizioni dei corsi vanno segnalate al prof. Pignotti.


 

Mi scuso per l'email eventualmente prolissa, ma era necessario essere precisi su alcuni punti.

Per quanto riguarda la protesta, in queste ore ci stiamo coordinando per valutare le possibilità di azione, vi terremo aggiornati.

Speriamo in un'ampia partecipazione, perchè noi soli non possiamo nulla, l'abbiamo detto un sacco di volte. So che alcuni di voi non si sentono colpiti né minacciati da questa riforma e sono convinti dell'inutilità di qualsiasi forma di protesta.

Le risposte più frequenti che ho ricevuto sono “eh, ma io devo studiare”, “eh, ma io devo andare a lezione”, “eh, ma io mi devo laureare fra 2 mesi”.

E' scandaloso, il vostro corso di laurea o la specialistica a cui volete iscrivervi potrebbe, nella peggiore delle ipotesi, essere soppresso, ma sono certa che abbiate cose più importanti a cui pensare.

E' come se tutti steste correndo ai ripari in un modo o nell'altro, invece di capire che tutti i vostri desideri sul futuro si dissolveranno a breve, invece di indignarvi e arrabbiarvi per questo.

Ma penso che il gran numero di corsi non partiti al primo semestre sia un efficace prova della drammatica situazione in cui riversa l'Università tutta.

Immagino anche che la maggior parte degli studenti creda ancora che qualcun altro sistemerà le cose, come due anni fa quando alla fine del lungo autunno 2008 ci siamo ritrovati in 5, “i soliti studentelli che non hanno voglia di studiare”, come ci siamo sempre sentiti dire, anche se i nostri libretti dimostrano l'esatto contrario.


 

Infine, mi autocito, riportando quanto scritto in una email di marzo:

E’ tempo che ognuno si prenda le proprie responsabilità e smetta di pensare al proprio piccolo mondo, è tempo che ognuno dimostri di esserCI in questa facoltà e di voler lottare per il livello della propria istruzione (...)”

Col rischio di apparire populista vi esorto anche a prendere visione del DDL e delle reali conseguenze che comporterebbe la sua approvazione, in modo da prendere coscienza finalmente di quello a cui andiamo TUTTI incontro.


 

Finalmente, vi saluto.


 

Se volete ci trovate in aula studio tutti i giorni dalle 10 alle 19, e il venerdì fino alle 16.


 

A presto.


 

Stefania Costanzo


 

Rappresentante “Studenti di Lingue”