lunedì 26 gennaio 2009

Sardegna, gli studenti interrompono Berlusconi

Contestazione per il presidente del Consiglio, costretto ad interrompere il suo comizio in sostegno di Ugo Cappellacci, candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Sardegna



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Il premier a Cagliari per inaugurare la campagna elettorale per l'elezione del nuovo presidente della Sardegna è stato contestato da un gruppo di giovani. Gli studenti hanno manifestato il loro dissenso contro la riforma della scuola issando striscioni e fischiando l'intervento di Berlusconi. Il presidente del Consiglio è stato costretto a sospendere il comizio per poi riprenderlo successivamente. Intanto all'esterno presi a calci i contestatori.

Scuola/ Unicobas: 12 febbraio blocco scrutini e il 13 sciopero

In piazza a Roma stesso giorno di protesta indetta dalla Cgil.

Roma, 24 gen. (Apcom) - Scioperi e disservizi in vista per il mondo della scuola: giovedì 12 è previsto il blocco degli scrutini e della consegna delle pagelle, il giorno dopo, venerdì 13, si svolgerà lo sciopero nazionale. Ad indire la protesta è stato oggi il segretario nazionale dell' Unicobas, Stefano d'Errico, che in tal modo intende far conoscere al governo il disappunto dei lavoratori per il recente rinnovo contrattuale (definito "vergognoso" per i circa 80 euro lordi di aumento che non coprono nemmeno l'inflazione) e i forti tagli inclusi nella riforma Gelmini.

L'Unicobas chiamerà a raccolta i propri iscritti venerdì 13 davanti al Ministero dell'Istruzione a partire dalle 9,30. Il giorno precedente il sindacato attuerà anche il blocco degli scrutini e della consegna delle schede di valutazione. La protesta in piazza coincide con quella annunciata ieri dalla Cgil con protagonisti tutti i lavoratori pubblici, insieme con quelli del settore metalmeccanico (il cui corteo partirà sempre a Roma ma a piazza S. Giovanni). Ancora non è chiaro, tuttavia, se il comparto scuola della Cgil - sceso in piazza già lo scorso 13 dicembre - aderirà all'iniziativa.

Secondo il leader Unicobas Stefano D'errico quella del sindacato di Epifani "è una posizione imbarazzante: proprio in questi giorni - sostiene il leader Unicobas - sono giunte nelle scuole le indicazioni del Miur per la formazione degli organici a seguito dei regolamenti attuativi della legge Gelmini concordati con l'inqualificabile accordo dell'11 dicembre scorso".

Secondo D'errico "la Cgil non ha sottoscritto il contratto scuola, ha purtroppo accettato l'accordo sulla sequenza contrattuale con il governo Prodi, lasciando che nella vecchia legge finanziaria non ci fosse nulla per l'anno scorso. Detto ciò condividiamo comunque il giudizio negativo sul contratto: 7 euro di vacanza contrattualeper il 2008 e 70 (sempre lordi) alla fine del 2009".

"E tutto ciò in una prospettiva di tagli che fra superiori e medie porterà una riduzione di altre 80.000 cattedre in 6 anni, che andranno ad aggiungersi alle 87.500 eliminate nella primaria. Inutile ogni commento", conclude il sindacalista.

Fonte: AliceNotizie

mercoledì 21 gennaio 2009

Scuola, l'Italia spende poco per formare i giovani

Investimento 4,4% Pil equivale 21 posto in Ue dove media è 5%.


ROMA, 9/1/2009

Ancora cattive notizie per l’investimento che l’Italia adotta a favore dell’istruzione: nel 2005 nell’Ue allargata a 27 solo cinque paesi - Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Grecia e Spagna - hanno fatto peggio del nostro, fermo al 4,4% del Pil.

A comunicarlo è l’Eurostat, l’istituto statistico della commissione Europea che raccoglie ed elabora dati dell’Ue a fini statistici: per l’organismo sovranazionale la media di spesa pubblica destinata dall’Unione europea all’istruzione sarebbe pari al 5% del Pil.

Con il 4,4% del Pil l’Italia rispetto agli altri paesi dell’Ue si posiziona quindi solo al ventunesimo posto: soltanto Repubblica Ceca e Spagna (4,2%), Grecia (4%), Slovacchia (3,8%), Romania (3,5%) spendono meno per formare alunni e studenti.

Nel calcolo fatto da Eurostat sono stati presi in considerazione tutti i livelli di spesa pubblica - a livello locale, regionale e nazionale - non solo riguardanti scuole ed università, ma anche tutte le altre istituzioni impegnate nel sistema formativo nazionale: come i vari ministeri, i dipartimenti della pubblica istruzione e la ricerca.

Il nostro paese si posiziona meglio, invece, quando il calcolo riguarda la spesa affrontata per ogni alunno o studente sulla base dello Spa (acronimo di `Standard del potere d’acquistò) derivante dai diversi livelli di costo della vita: con una spesa media individuale pari a 5.908 spa l’Italia si posiziona infatti, sempre nella graduatoria Ue, perfettamente a metà (in quattordicesima posizione). Molto lontana da paesi vicini ma più virtuosi nel formare i proprio giovani, come Austria e Danimarca che investono 8.000 Spa .

martedì 13 gennaio 2009

Università, è legge il decreto Gelmini

giovedì 8 gennaio 2009
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ROMA (Reuters) - L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sull'università e la ricerca.

I voti a favore sono stati 281, i contrari 196 e gli astenuti 28.

 

Ieri, l'aula di Montecitorio aveva votato la fiducia posta dal governo sul ddl di conversione del dl.

 

Già approvato dal Senato e non modificato dalla Camera, il provvedimento -- fortemente osteggiato dall'opposizione e che ha causato ondate di proteste e manifestazioni di piazza fra gli studenti -- prevede disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.

 

In particolare, viene modificato il sistema dei concorsi per la carriera universitaria con l'obiettivo, secondo l'esecutivo, di garantire più trasparenza nelle scelte e ridurre il rischio di nepotismo e favoritismi.

 

Sul fronte del controllo della spesa, saranno penalizzate le università che destinano oltre il 90% dello stanziamento statale per il personale, in quanto non potranno fare nuove assunzioni, mentre quelle migliori, con qualità della ricerca più alta e un'offerta formativa più efficiente, avranno più fondi.

Fonte: it.reuters.com/article/topNews/idITMIE5070GJ20090108

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UNIVERSITA': PASSA LA NUOVA LEGGE, GELMINI: ORA SI CAMBIA

di Francesco Bongarrà

ROMA, 8 GEN - Il decreto Gelmini in materia di università è legge. Il testo, su cui a novembre si è scatenata la protesta di studenti e docenti ha ricevuto il via libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti. A favore del provvedimento, su cui il governo ha incassato la fiducia, ha votato solo la maggioranza; quanto all'opposizione, il Pd e l'Italia dei Valori hanno espresso voto contrario mentre l'Udc si è astenuta sul voto finale "''per offrire un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini".

"L'università oggi cambia - esulta il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all'Università per diventare professori o ricercatori. Da questi tre pilastri non si potrà prescindere". Marina Sereni del Pd bolla il decreto come "un'occasione mancata".

"L'Università italiana va cambiata - ha detto - ma per affermare questa necessità non c'era e non c'é nessun bisogno di una campagna denigratoria sugli atenei italiani. In queste settimane invece, per contrastare una pacifica e razionale protesta di studenti e docenti contro un taglio insostenibile alle risorse da destinare alle università, si è alimentata una vera e propria campagna contro le università del nostro paese, facendo di tutta l'erba un fascio, dipingendole tutte come sprecone, corrotte, incapaci di formare e fare ricerca".

L'Udc, invece, lascia con la sua astensione una porta aperta al governo. Il ricorso a un decreto blindato con la fiducia, ha spiegato Giuseppe Drago, "ha impedito un costruttivo dibattito parlamentare, che sarebbe stato essenziale". Tuttavia, resta "necessaria ed improrogabile una riforma organica dell'Università, di cui "vanno rivisti i modi di finanziamento ed i programmi".

La maggioranza difende il provvedimento. "Questo decreto - ha spiegato Stefano Caldoro (Pdl) - ha avviato un percorso di rinnovamento e riqualificazione del sistema universitario volto al perseguimento degli obiettivi del merito, della trasparenza, della qualità e della competitività". Per questo bolla come "strumentali e non veritiere" le accuse dell'opposizione di attribuire alla maggioranza un atteggiamento ostile al mondo universitario. "In ogni caso - ha concluso - resta la necessità di procedere ad una riforma organica della nostra università". Giudizio positivo anche dalla Lega, che con Roberto Cota auspica l'abolizione del valore legale del titolo di studio, ed "un maggiore riconoscimento del radicamento degli atenei sul territorio".

Fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_849983474.html

sabato 10 gennaio 2009

Max Manfredi ospite della Facoltà di Lingue, lunedì ore 12

La Facoltà di Lingue e Letterature Straniere è lieta di annunciare che Lunedì 12 Gennaio alle ore 12 in Auditorium A, sarà ospite il famosissimo cantautore Max Manfredi.


Vi aspettiamo numerosi per questo importante evento!

mercoledì 7 gennaio 2009

PRESENTAZIONE 1° NUMERO

pagina1giornale1Gentili studenti di Lingue (e gentili visitatori del blog in generale), dopo mille peripezie possiamo "pubblicare" il primo numero del giornale di Facoltà, "Lingue Tagliate"; parlo di mille peripezie perché, forse per inesperienza, ma soprattutto per una serie di sfighe interminabili, nonostante il giornale sia pronto dall'ormai lontano 18 dicembre, solo ora esce dalla ristretta cerchia dei redattori.
E' stato un parto piuttosto problematico, ma siamo orgogliosi che nonostante tutto sia finalmente possibile leggerlo. Presto arriverà la versione cartacea e altrettanto presto ci metteremo al lavoro per preparare il secondo numero.
Che altro dire, semplicemente BUONA LETTURA e ricordiamoci che la protesta contro la legge 133 non è finita. A presto!

La redazione